Giovedì 15 luglio 2021

alle ore 18:30 presso Il Fondaco verrà inaugurata

Ghost

di

Ilaria Abbiento

Maura Banfo

Gianpiero Fanuli

Pierluigi Fresia

Patrizia Mussa

Claudio Orlandi

Giorgio Racca

Edoardo Romagnoli

a cura di Riccardo Costantini

La bellezza cambia il mondo?

La mostra che presentiamo rappresenta l’occasione per prendere coscienza di quanto l’anelito alla bellezza sia un tratto caratteristico della natura umana.

Il patrimonio artistico e culturale, insieme al paesaggio spesso rappresenta un appagamento estetico e spirituale per il quale – a volte – non si possiedono adeguate chiavi di lettura, di comprensione, di accesso profondo.

Attraverso il lavoro e le riflessioni degli artisti è messa in scena la bellezza del nostro pianeta. 

Ogni artista con la propria ricerca e la propria interpretazione del mondo offre una chiave di lettura del bello che ognuno può trovare nella natura e nel modo che lo circonda

Ai visitatori non resta che accedere alla mostra con spirito aperto e curioso, per lasciarsi invadere proprio dalla bellezza.

…”In maniera anticonvenzionale desidero subito partire da quella che potrebbe essere la risposta alla domanda del titolo: no, la bellezza non cambia il mondo o, perlomeno, il nostro modo di percepirlo.
I lavori degli artisti selezionati per questo progetto ce lo dicono chiaramente sebbene nessuno degli autori, come è giusto che sia, abbia l’intenzione di porci scomode questioni morali.
Ognuno di loro mette semplicemente in scena la bellezza del nostro pianeta, ognuno con la propria ricerca peculiare, attraverso la rappresentazione di ciò che di bello l’umanità ha contribuito a creare nel tempo, evidenziando così la nostra incapacità di fruire con consapevolezza di tale dono ma soprattutto la nostra indifferenza rispetto ai temi della sua salvaguardia.
Per spiegarmi meglio mi aiuterò con un esempio: quando denunciamo l’inquinamento che l’uomo sta perpetrando ai nostri mari, difficilmente pensiamo all’idea di perdita della loro bellezza. Le argomentazioni sono quasi sempre legate ai problemi che erediteranno i nostri posteri: al pericolo che tale inquinamento provoca per la fruizione dei pesci in quanto cibo, se le nostre azioni di abitanti della Terra portino progressivamente allo scioglimento dei ghiacci artici o alla lenta distruzione della barriera corallina e a quanto questo sia esclusivamente un problema per la nostra sopravvivenza.
E la bellezza? Sembra quasi che passi in secondo piano rispetto ai problemi reali che siamo in grado di procurare al nostro pianeta.
La scelta degli artisti di questo numero è volutamente effettuata per raccontare in maniera eterogenea quanto, dimenticandoci del rispetto ad uno dei nostri sensi, la vista, siamo impegnati a porre rimedio alle nostre azioni o a scrivere involontariamente la parola fine alle cose belle che ci circondano…

Riccardo Costantini