14 aprile / 5 maggio 2018

Dopo esperienze realizzate attraverso la scrittura, da poco più di vent’anni Giovanni Valle ha affidato alla severa disciplina dell’immagine il suo esprimersi. Fatto di vincoli tecnici e formali, di tirocinio continuo, di rigore come propedeutica sicura dell’istinto. Appartato da circoli e tendenze (per indole, non ostentazione) Valle ha intrapreso un percorso preciso, in sintonia con le «correnti lunghe» del pensiero dell’arte, recuperando le capacità di barocco e di astrazione proprie del panorama classico: scorci di una campagna da sempre famigliare e inesplorata, luogo per eccellenza di ricerca, di fuga, di equilibrio. Ha definito questi ritagli di reale «spazi non contesi», cui presiede il silenzio indispensabile all’ascolto, una rarefazione di presenze quale opportunità di incontro e conoscenza.